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Diamo troppo spesso per scontato di avere una lingua e riteniamo che usarla sia un'attività che non richiede sforzi specifici. La facilità con cui parliamo maschera processi complessi di cui spesso non abbiamo consapevolezza e di cui non ci spieghiamo il mistero. Nella nostra vita professionale ci è tuttavia capitato di imbatterci con persone alingui, in particolare con persone sorde e straniere. La presenza, nelle scuole e nella società italiana, di persone sorde immigrate è in crescita ed è una realtà che pone interrogativi di metodo, di tempo, di strumenti. Sordi e stranieri: due condizioni che incidono sulla competenza linguistica e che, secondo la nostra esperienza, hanno molti punti di contatto per quanto riguarda la didattica dell'insegnamento dell'italiano come L2 (Lingua Seconda). L'approccio alla lingua che abbiamo tentato di proporre si basa sulla linguistica generativista: da ciò deriva la scelta di evitare spiegazioni grammaticali esplicite in favore dell'acquisizione spontanea della lingua, esponendo gli apprendenti all'input linguistico nel modo più naturale possibile: cioè facendogli "vedere" la lingua. Il volume intende sottolineare la centralità della sintassi nei processi di acquisizione della lingua attraverso esercizi ricorsivi e strategie visive, utilizzando il loro canale integro, quello della vista e della lingua scritta.